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4/7/2024

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Parte l'ultimo giorno di Colonia.

decidiamo, vista anche la calda giornata estiva, di scendere a Locarno e goderci una giornata al Lido pubblico, i ragazzi se la sono proprio meritata.

Con Autopostale e treno arriviamo in circa 1 ora e mezza al lido di Locarno dove passiamo la giornata tra bagni termali, tuffi, gare di apnea, pizza e patatine fritte.

Come da programma, i genitori ci raggiungono alle 16 a prendere i ragazzi.

Finisce così la colonia degli adolescenti 2024, auspicando che per i ragazzi sia stato un vero e proprio cammino di crescita, immerso nella natura.

​Alessandro, Giorgio, Dace, Nenad e Filippo

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Si torna a Sonogno

3/7/2024

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Dopo una profonda dormita, svegliamo con larga calma i ragazzi e prepariamo la colazione per le 9. Dopo la colazione, procediamo alle pulizie di rito della capanna, importante sempre lasciare il luogo nelle condizioni in cui lo si è trovato.

Dopo aver verificato le condizioni meteo e del sentiero sui regolari bollettini e siti web, alle 11 ci mettiamo in cammino, oggi ci aspetta unicamente una discesa di 500 m  di dislivello verso Cabioi, quindi Sonogno.

La discesa è veloce, ci aspettiamo di essere a Sonogno non più tardi delle 15.00.

Giunti in colonia,  Antonella ci ha preparato una buona merenda e dopo aver fatto la doccia, i ragazzi hanno goduto di qualche ora di relax, meritato, fino all'orario di cena.

Dopo cena, prima di iniziare la serata cinema, abbiamo fatto un breve follow up dell'esperienza appena vissuta. Diversamente dalla percezione iniziale dei ragazzi, le parole chiave relative a questa esperienza montana, sono state molto più concrete e dal sapore di vissuto, ovvero parole come Difficoltà, Pericolo, Rinuncia, Fatica, Soddisfazione, Attenzione, Paesaggio.

Questo ci fa ben capire come la prospettive dei ragazzi sia cambiata, vedendo ora, da un angolazione più "matura" le insidie ma anche i benefici della montagna e della natura in generale. Il nostro obiettivo è stato proprio quello di consolidare in loro il principio che per ottenere, o meglio gustare, una piena soddisfazione personale, l'unica via è la fatica, il lavoro, il sostegno reciproco, l'autosufficienza, la rinuncia.

"Lassù tra le me nuvole diventa tutto più facile...anche essere felici." D. Bon

Alessandro


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Dalla Sponda di Piatto in Cognora

2/7/2024

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Passiamo una notte tranquilla se non per qualche piccolo mal di pancia dovuto forse all'acqua delle fontane o alla quota (1'997 m).

Dopo una nutriente colazione, ci prepariamo per la seconda tappa del nostro viaggio, la Capanna Cognora, passando per il passo del Piatto rientrando così in Valle Verzasca.

L'escursione dall'Alpe Sponda alla Capanna Cognora è un'avventura alpina che offre paesaggi spettacolari e un'esperienza immersiva nella natura delle Alpi Ticinesi. Partendo dall'Alpe Sponda, il sentiero continua in salita attraverso prati alpini e aree rocciose, regalando viste mozzafiato sulle montagne circostanti, soprattutto l'incantevole laghetto di Chironico.

Scendiamo dalla capanna fino al letto del fiume Ticinetto dove, dopo averlo attraversato su un vecchio ponte di legno, ricominciamo a salire verso il laghetto di Chironico.

Giunti al laghetto, ci si apre davanti a noi uno scorcio di rara bellezza, visto che il radar ci permette ancora diverse ore di bel tempo, ci fermiamo per il pranzo e soprattutto per goderci un panorama mozzafiato.

Ripartiamo con obiettivo la bocchetta (passo di Piatto) sopra di noi, che congiunge la valle Leventina alla Valle Verzasca. In poco più di un ora giungiamo al Passo di Piatto (2'108 m), dove si apre un ampia vista sulle cime verticali e rocciose della valle Verzasca.

Dal Passo di Piatto, giungiamo in Cognora alle 18.30, dove ad attenderci c'era il nostro collega Nenad che era salito direttamente in Capanna e ci ha allestito una ricca e prelibata grigliata, come premio per questa dura e intensa giornata di cammino.

Vediamo negli occhi dei ragazzi, tanta stanchezza ma tanta soddisfazione. Sono stati bravissimi! Doccia fatta, si mangia e si recuperano le energie.

Dopo la cena ci improvvisiamo in qualche canto e ballo, qualche partita a carte, ma le 7 ore di cammino hanno lasciato il segno e i ragazzi si ritirano in camerata, prima che cali il silenzio e la notte.

"Chi più in alto sale, più lontano vede, chi più lontano vede, più a lungo sogna." W. Bonatti

​Alessandro
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Passo per passo

1/7/2024

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Sveglia anticipata, è il giorno della partenza.

Attendiamo per colazione i colleghi Joshua e Gabriele che saranno i nostri autisti d'eccezione, puntuali arrivano con i furgoni e si uniscono a noi per la colazione.

Festeggiamo anche con una piccola sorpresa il compleanno di Giorgio, per i suoi 40 anni.

Liberiamo le stanze e saliamo sui due furgoni che ci porteranno a Chironico, in valle Leventina, partenza della nostra escursione.

Arrivati a Chironico, ci dirigiamo all'interno della valle fino all'altezza della cascata Ticinetto. I nostri autisti ci lasciano all'inizio del sentiero che entra magicamente nel bosco, direzione, prima tappa, monti di Cala (o Carà).

Si parte forte, per giungere a Cala c'è un dislivello importante e i ragazzi mettono subito a dura prova la loro volontà e soprattutto il loro acido lattico nelle gambe. Il nostro compito , in questa prima fase di ascesa, è sicuramente più quello di motivare alcuni ragazzi che indicare la via :-)

Man mano che saliamo, dietro il nostro apri pista Giorgio e il ticchettio dei suoi bastoni, si apre davanti a noi un paesaggio fiabesco, da cartolina. Giungiamo quindi a Cala dove ci fermiamo per un meritatissimo pranzo al sacco e rifornimento di acqua nella fontana di paese.

Ripartiamo alla volta dell'Alpe Sponda, i capannari da noi contattati, ci confermano che ci stanno aspettando con una ricca merenda e ci comunicano che Lorella, membra della SAT Chiasso, ci sta raggiungendo per accompagnarci alla salita in Capanna.

Arrivata Lorella, ci fa da guida tirando il gruppo e orientandoci sui sentieri più idonei ai nostri ragazzi. Dopo un paio d'ore di cammino ci fermiamo per una pausa nel letto della Valle di Chironico, dove il panorama e la natura sono letteralmente incantevoli, con cascate d'acqua e rimasugli di neve un po' ovunque.

Ripartiamo con l'obiettivo ormai in pugno e in poco più di 1 ora giungiamo in capanna, i ragazzi stremati come anche lo Sherpa che per metà viaggio si è caricato parte dei pacchettaggi :-) Vediamo nei volti dei ragazzi la soddisfazione del raggiungimento della meta prefissata, consci della fatica e dello sforzo fatto, il profumo della torta di mele preparata, ha reso il recupero più agile e i musi di stanchezza si sono ampliati a luccicanti sorrisi.

Il rifugio Alpe Sponda è situato su di un ampio e soleggiato terrazzo in valle di Chironico a 1997 m.s.m di altitudine. sotto l'imponente pizzo Forno. Inizialmente fu costruito nel 1948 e ampliato nel 1959, ma nel 1975 una valanga lo distrusse completamente; fu quindi subito riprogettato e ricostruito, grazie all'aiuto volontario di numerosi soci.

Merenda e doccia fatte, ci si dedica a qualche minuto di svago, tra una partita a scala quaranta, scatti fotografici delle cime magnifiche che ci circondano o un pisolino in poltrona.

Mangiamo un ottima cena preparata con passione e dedizione dal team della Capanna, 
un ringraziamento particolare ai Sig.ri Poretti per la loro cordialità e simpatia con cui ci hanno accolto e accudito.

La stanchezza e il sonno non lasciano scampo ai nostri ragazzi, in pochi minuti cala la notte e un profondo silenzio. All'alba ci aspetta una nuova importante tratta.

"Una cima raggiunta è il bordo di confine tra il finito e l'immenso." E. De Luca

Alessandro

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Energia e Tradizione

30/6/2024

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Buona Domenica!

In questa giornata uggiosa, sin dal mattino, dopo una ricca colazione, ci avviamo in direzione di Frasco per andare a visitare il vecchio mulino e la centrale elettrica, sotto la guida del simpatico e carismatico Sig. Ferrini.

Nell'Ottocento il villaggio di Frasco costituiva un piccolo centro artigianale per l'alta Valle. Fino all'alluvione del 1868 sono attestati una segheria, una cava di calcare con quattro fornaci, frantoi per lo schiacciamento delle noci, pestatoi per la battitura della canapa e del lino e alcuni mulini per cereali. Successivamente sorsero sul riale Efra due impianti ancora esistenti: il mulino e la centralina idraulica.

Il mulino costruito dal mugnaio Luca Lanini (1880) ha macinato farina di mais e segale per gli abitanti della valle fino al 1951. Oggi, grazie agli interventi di restauro, il mulino è tornato a macinare farina di mais per polenta. Proprio come allora, l'acqua che scorre nel canale mette in moto l'antica ruota orizzontale in legno e, grazie alla sua forza, permette di macinare il grano tra le pesanti macine in pietra. Una visita al mulino permette di immergersi tra gli antichi gesti del mugnaio. La farina per polenta prodotta come un tempo può essere acquistata.

La centralina idraulica di Guglielmo Ferrini sorse nel 1925 sul riale Efra, sotto il mulino. Essa sfruttava l'acqua del riale quando il mulino era fermo, fornendo luce elettrica agli abitanti di Frasco e Sonogno. Una piccola linea elettrica distribuiva la corrente alle case: ognuno aveva diritto ad accendere una sola lampadina pagando una tassa di CHF 1 l'anno. Solo l'Albergo Efra e le Chiese potevano accendere più lampadine. L'intensità della luce dipendeva dalla portata dell'Efra e quando l'acqua mancava si tornava alle candele. Con l'arrivo della società Elettrica Sopracenerina negli anni '50 la centralina venne chiusa.

Rientrati a Sonogno, cimentandoci con l'aiuto di Filippo a far fischiare un filo d'erba, ci attendeva un abbondante pranzo e qualche attimo di libertà, ci dirigiamo nel centro del paese per la visita alla casa della lana, per calarci nell'esperienza di un mestiere del passato. Presso la Casa della lana di Sonogno vi sono artigiane che si occupano della lavorazione della lana di pecora, dalla cardatura, alla filatura e alla tintura; per poi farne prodotti artigianali come maglioni, giacche, sciarpe o altro.

I colori della lana sono dati dall’utilizzo di diversi prodotti naturali, come ad esempio:

foglie di betulla, ontano, bucce di cipolla, erica, corteccia di melo per il colore giallo
foglie di noce, mallo di noci per il colore marrone
radice di robbia per il colore rosso

Al termine della visita, rientriamo in Colonia, è ora di preparare i pacchettaggi per la nostra gita itinerante dei prossimi giorni attraverso le valli Leventina e Verzasca.

Pacchettagi pronti, dopo cena, proiettiamo un bellissimo documentario di Fiorenzo Dadò su un suo viaggio alla conquista della alte vette dell'Himalaya, un buon auspicio per preparaci mentalmente alla nostra escursione, consci delle bellezze ma anche dell'insidie che la montagna e la natura nascondono.

Parole chiave di oggi: Fatica, Vita Dura, Lavoro

Alessandro
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Territorio e Cultura

29/6/2024

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Secondo giorno di colonia, immersi nella scoperta del territorio e della sua cultura.
Sveglia comoda alle 8.00, ricca colazione e poi si parte con la visita al museo di Sonogno sotto la colta guida di Filippo e Dace. Lo scopo di questa visita era di coinvolgere attivamente i ragazzi nella storia e nelle tradizioni della Valle Verzasca, scoprendo come vivevano, lavoravano e celebravano la vita i suoi abitanti nel corso dei secoli. 

La storia della Valle Verzasca è strettamente legata alle attività agricole e pastorali. I terrazzamenti e le mulattiere (sentieri utilizzati per il trasporto di merci con muli) testimoniano l'ingegno con cui gli abitanti hanno sfruttato il territorio montuoso per la coltivazione e l’allevamento (transumanza). Queste pratiche tradizionali hanno plasmato il paesaggio e la cultura locale,.

Capitolo importante sulla storia degli spazzacamini che sono stati una parte significativa del patrimonio culturale della regione. Tra il XVIII e il XIX secolo, molti uomini e ragazzi della valle emigrarono stagionalmente verso le città svizzere e italiane per lavorare come spazzacamini. Questa migrazione era necessaria a causa della povertà e della scarsità di risorse nella valle. I giovani, spesso molto piccoli per entrare nei camini stretti, affrontavano condizioni di lavoro dure e pericolose. Questo fenomeno non solo evidenzia le difficoltà economiche dell'epoca, ma anche la resilienza e l'ingegno degli abitanti della Valle Verzasca.


Tornati dal museo, ci aspettava un prelibato pranzo e qualche attimo di svago.

Nel pomeriggio, divisi in 3 gruppi (divertenti gli scatti fotografici dei gruppi con qualcuno che ancora si imbarazza a fare una foto di gruppo), i ragazzi partono per una gita d'orientamento per le strade del borgo di Sonogno, 12 postazioni con domande tematiche, postazioni da individuare sulla cartina e ad ogni sosta, trovavano un cartellone tematico con una relativa domanda a cui dare risposta.

Comincia a intravedersi un primo consolidamento di spirito di squadra, i gruppi, dopo quasi 2 ore di marcia per le vie di Sonogno, rientrano nella casa Coloniale, stanchi ma con il compito completato..ad attenderli, oltre all'arrivo di Giorgio, una ricca merenda e il feed back dell'attività magistralmente condotto da Filippo.

Tempo per una doccia e ci ritroviamo subito con la mano sul cuore per intonare il salmo Svizzero nella sfida degli ottavi di finale del Campionato Europeo, dove la nostra nazionale affrontava l'Italia. Davanti allo schermo gigante allestito, ammiriamo la nazionale rossocrociata avere meritatamente la meglio sull'Italia, risultato finale 2-0, il pensiero è già ai quarti di finale, ma il profumo delle lasagne preparate da Antonella, ci spinge a tavola per una bella cena conviviale.

Pulizie di rito ultimate, i ragazzi, vista la pioggia esterna, optano per la serata cinema e si guardano un bel blockbuster, per poi con le palpebre cadenti, andare felicemente a letto per un sano e meritato riposo.

Parole chiave di questi 2 giorni, sono state:
Salute, Essere di Casa, Energia, Autosufficienza

Alessandro

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Un Viaggio tra Natura e Crescita

28/6/2024

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È con un caldo sole di giugno che attendiamo un gruppo di giovani adolescenti a Sonogno, pronti per una settimana di colonia estiva, che ha tutto il sapore di una vera avventura.

Accogliamo i ragazzi con sorrisi e parole di incoraggiamento. 

Il tema di questi giorni sarà quello di vivere un’esperienza di esplorazione, amicizia e sensazioni. Gli zaini pesanti, carichi di tutto il necessario, per il momento non facevano  trapelare tanto entusiasmo negli sguardi dei ragazzi, ma siamo sicuri che la tensione si scioglierà con il passare del tempo.

Abbiamo voluto fissare il centro di gravità della colonia attorno alle parole natura e crescita, intese come direttamente correlate .

Dopo le prime ore insieme, le presentazioni e le raccomandazioni di rito, mangiamo una splendida cena preparata da Antonella e poi ci immergiamo in una brain storming a gruppi con il tema centrale della Montagna e cosa essa suscita dentro di noi.

Ne nasce una bella discussione, di cui facciamo tesoro, spunti che consolideremo a fine settimana, sicuri che le aspettative che i ragazzi avevano oggi, saranno fortemente messe in discussione da questa esperienza.

​Alessandro
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